Riccardo T. N. Lin, console generale di Taipei a Milano, ha inviato alla nostra redazione il testo di una lettera che qui sotto pubblichiamo.
«Dal 30 novembre al 12 dicembre si terrà a Dubai la 28° Conferenza della Convenzione Quadro delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici (UNFCCC). A questo evento di fondamentale importanza parteciperanno 198 Nazioni, verranno discusse le pressanti tematiche legate al contenimento della crisi ambientale e si farà un bilancio della situazione corrente per stabilire le prossime azioni da mettere in atto.
Da lungo tempo Taiwan chiede di essere inclusa e di dare il suo apporto alla comunità internazionale nonostante le innumerevoli difficoltà legate ad una politica di emarginazione. Auspichiamo che possa quanto prima far parte di progetti di cooperazione internazionale per contribuire al superamento dei problemi ambientali che, sempre più numerosi, affliggono l’intero pianeta.
Il problema del cambiamento climatico è attuale ed incombente: temperature in aumento, inquinamento dell’aria e dei mari, catastrofi naturali violente. Per contrastare questa situazione drammatica, Taiwan sta muovendo i suoi passi per offrire un contributo concreto. Ha promulgato una legge che si prefigge l’obiettivo di produrre emissioni zero per il 2050, il governo infatti sta introducendo incentivi finanziari a supporto di uno sviluppo più sostenibile delle aziende al fine di ridurre le emissioni di carbonio e, nonostante l’economia del Paese sia orientata soprattutto all’esportazione, ha deciso di indirizzare gli investimenti di capitale verso le imprese verdi.
Citando alcuni dati messi a disposizione dal Ministero dell’Ambiente, si può notare che Taiwan ha già raggiunto risultati eccezionali nella transizione energetica. Negli ultimi 10 anni, l’intensità energetica è migliorata di una media annuale del 2,9% (secondo il rapporto del 2022 pubblicato dall’American Council for an Energy-Efficient Economy), l’efficienza energetica del Paese è salita all’ottavo posto nel mondo, al secondo posto in Asia.
Negli ultimi cinque anni, la capacità di energia rinnovabile è cresciuta in media del 21,9% annui tenendo conto che la media mondiale è del 9,1%. Entro la fine del 2023, la capacità combinata delle installazioni di energia eolica e solare raggiungerà circa 13,9 gigawatt, un aumento di sette volte rispetto al 2016.
In totale sono state installate 264 turbine eoliche offshore in tutto il Paese. Si prevede che quest’anno le energie rinnovabili riusciranno a coprire il 10% del fabbisogno di energia elettrica. Per garantire una fornitura stabile e ridurre l’inquinamento atmosferico e le emissioni di carbonio, il governo continuerà a potenziare lo sviluppo dell’energia verde e a cercare nuove fonti alternative per il futuro.
Il Paese ha riformato anche alcuni organi amministrativi come il sopracitato Ministero dell’Ambiente ed ha istituito l’Amministrazione per il Cambiamento Climatico, oltre a supportare la ricerca scientifica e a creare un gruppo interdisciplinare per stilare il Piano di Azione per l’Adattamento ai Cambiamenti Climatici.
L’impegno e l’attenzione di Taiwan in campo ecologico si evincono altresì nei dati di seguito riportati: oltre il 70% delle risorse di Taiwan sono importate, ma nel 2022, il tasso di riciclaggio dei rifiuti urbani ha raggiunto il 59,5% e il tasso di riutilizzo dei rifiuti industriali è salito all’86,5%.
La nuova Amministrazione per la Circolazione delle Risorse, sotto la direzione del Ministero dell’Ambiente, sta focalizzando la sua attenzione sull’efficientamento della governance ambientale, sull’economia circolare e sull’introduzione del concetto di rifiuti zero. Il Paese ha elaborato varie strategie, tra cui la scelta di adottare progetti per il riutilizzo delle risorse e per la gestione e il trattamento consapevole dei rifiuti.
Quanto descritto mostra come Taiwan sia un partner affidabile ed esperto, una potenza economica che desidera avere un ruolo attivo nel panorama internazionale per la tutela dell’ambiente e non soltanto; è manifesta la sua capacità di applicare l’expertise acquisita anche nel settore della medicina, della salute, della sicurezza pubblica, dell’energia verde, della prevenzione e dei soccorsi in caso di calamità.
Per far fronte alla crisi climatica globale, chiediamo che Taiwan possa prendere parte ai più rilevanti summit delle organizzazioni internazionali quali quelli tenuti dalle Nazioni Unite, in quanto lavorando alla realizzazione di progetti collettivi si possono raggiungere obiettivi e soluzioni soddisfacenti, sostenibili e con un maggiore impatto ambientale positivo a lungo termine.»