“Basta con le importazioni agevolate di riso a basso costo dalla Cambogia e da altri Paesi extra UE, che minacciano la salute dei consumatori e mettono a rischio le 4 mila aziende agricole italiane, che forniscono oltre il 50% della produzione risicola dell’Unione Europea con standard di qualità tra i più alti al mondo.
Tra queste, le imprese della Lombardia, prima regione agricola d’Italia, dove si trova il 40% delle risaie italiane, con Pavia prima provincia seguita da Milano e Lodi. Ho presentato un’interrogazione alla Commissione europea per chiedere che sia introdotta un’efficace clausola di salvaguardia per limitare queste importazioni, valorizzare le nostre produzioni e garantire una concorrenza leale.
Le importazioni in Europa di riso cambogiano sono aumentate del 104%, anche grazie al Sistema di Preferenze Generali, che favorisce di fatto la crescita economica dei Paesi in via di sviluppo, incentivando importazioni a dazio zero di prodotti a minor costo, che non rispettano gli standard qualitativi e ambientali obbligatori in Europa. Non possiamo più accettare che gli scaffali dei nostri supermercati siano invasi da riso a basso prezzo, importato da Paesi asiatici nei quali è diffuso l’utilizzo del triciclazolo nella risicoltura, un pesticida vietato nell’UE.
Questa Europa autolesionista si svegli e cominci a pensare agli interessi dei cittadini e della sua agricoltura, tutelando una filiera di eccellenza che rischia di subire danni ingenti. Oggi oltre il 60% del riso che arriva sul mercato italiano beneficia di dazi agevolati, è giunto il momento di cambiare rotta”.
Così l’eurodeputata lombarda Isabella Tovaglieri (Lega), membro della commissione Industria del Parlamento europeo, firmataria di una interrogazione sulle importazioni del riso cambogiano.