La meritocrazia è uno dei valori di cui il nostro Paese dovrebbe avvertire di avere urgenza. Purtroppo nelle posizioni apicali, soprattutto in politica e nelle istituzioni ad essa strettamente connesse, filtrano ancora poche persone tra le più qualificate.
Il ministro Luigi Di Maio, persona gradevole e umanamente simpatica, non ce ne vorrà, ma a reggere il dicastero degli Affari Esteri è arrivato troppo presto (a 33 anni) e con una preparazione, ahilui e ahinoi, oggettivamente inadeguata.
Identica considerazione si potrebbe fare per altri suoi colleghi, responsabili di dicasteri importanti come la Giustizia, l’Istruzione etc. Nel suo caso non regge ciò che di sé pensava e diceva uno dei più noti democristiani della Prima Repubblica, Giulio Andreotti: «Nulla se mi guardo allo specchio, molto se mi confronto».
Spulciando nelle biografie dei ministri degli Esteri di alcuni Paesi europei, il Nostro dovrebbe impallidire confrontandosi con la loro formazione intellettuale e con l’esperienza accumulata. Si può salire anche molto in alto, ma senza una robusta preparazione culturale, si finisce per fare la figura del “Pierino”. Giusto perché il lettore sappia con chi il nostro Ministro ha a che fare, riflettiamo su alcuni curricula.
Il britannico Dominic Raab, 46 anni, dopo il diploma alla Grammar School di Amersham, frequenta la Lady Margaret Hall, a Oxford, dove si laurea in Giurisprudenza vincendo il Premio Clive Parry per il Diritto internazionale. Dopo la laurea, consegue un master presso il Jesus College di Cambridge.
Inizialmente Raab esercita la professione d’avvocato presso lo studio Linklaters di Londra e trascorre l’estate del 1998 all’Università di Bir Zeit vicino a Ramallah, dove lavora per uno dei principali negoziatori palestinesi degli accordi di pace di Oslo, valutando i progetti della Banca Mondiale sulla Cisgiordania.
Nel 2000 entra nel Foreign Office, coprendo vari incarichi, tra i quali quello di dirigente di una squadra presso l’ambasciata britannica a L’Aia dedicata ad assicurare alla giustizia i criminali di guerra. Rientrato a Londra si occupa del conflitto arabo-israeliano, dell’Unione europea e di Gibilterra.
Dal 2006 al 2010 Raab lavora in Parlamento come capo dello staff di due esponenti del governo ombra dell’opposizione conservatrice, all’epoca in cui il laburista Gordon Brown è premier.
Nel 2010 è eletto al Parlamento e cinque anni dopo, nel 2015 è nominato Sottosegretario di Stato presso il Ministero della Giustizia. Nel 2017 diventa Ministro di Stato per la Giustizia e nel 2018 Segretario di Stato per l’uscita dall’Unione europea. Con la vittoria di Boris Johnson alle ultime elezioni è nominato Primo Segretario di Stato e Ministro degli Esteri, di fatto l’incarico più alto dopo quello di Primo Ministro
Il tedesco Heiko Maas, 53 anni, nel 1987, dopo la maturità liceale, s’iscrive alla Facoltà di Legge presso la Saarland University e l’anno dopo è assunto come impiegato negli stabilimenti Ford di Saarlouis dove rimane fino al 1993, anno in cui supera il Primo esame di Stato e tre anni dopo, nel 1996, quello, ancor più impegnativo, di Secondo livello.
Dal 1994 al 2013, dopo essere stato eletto membro del parlamento dello Stato della Saar ricopre una serie di incarichi: Sottosegretario di Stato presso il Ministero dell’ambiente, dell’energia e dei trasporti (1996-98); Ministro dell’ambiente, dell’energia e dei trasporti (1998-99); Ministro dell’economia, del lavoro, dell’energia e dei trasporti e vice primo ministro (2012-2013). Approda quindi ad incarichi federali: Ministro della Giustizia e della protezione dei consumatori (2013-18) e, dal Marzo 2018, Ministro degli Affari Esteri.
Lo spagnolo Josep Borrell, 72 anni, dopo la maturità al liceo di Lleida prosegue gli studi superiori grazie a numerose borse di studio, tra cui quelle della Fondazione March e del Programma Fullbright. Nel 1964 si trasferisce a Barcellona per studiare ingegneria industriale; l’anno dopo, però, passa al Politecnico di Madrid dove si laurea in ingegneria aeronautica nel 1969.
Nell’estate dello stesso anno Borrell va a lavorare come volontario al Gal On kibbutz in Israele. Nel 1975 consegue il dottorato in Scienze economiche presso l’Università Complutense di Madrid. Completa poi gli studi post-laurea in matematica applicata (presso l’Università di Stanford in California) e gestione energetica (presso l’Institut Français du Pétrole di Parigi).
Negli anni dal 1969 al 1982 è titolare della cattedra di Economia presso l’Università Complutense di Madrid diventando poi decano della Facoltà di Economia. Nel 2000 entra nel Parlamento nazionale e nel 2004 è eletto presidente del Parlamento europeo a seguito di un accordo tra il Partito popolare e i socialisti.
Ministro degli Esteri nel governo di Pedro Sánchez nel 2018, il 2 Luglio 2019 Josep Borrell è nominato alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza. Dal 2010 al 2 Giugno scorso è stato presidente dell’Istituto Universitario Europeo a San Domenico di Fiesole
Il francese Jean-Yves Le Drian, 72 anni, dal 1973 è docente universitario grazie all'”Agrégation” in Storia. Questo titolo è riconosciuto solo ai possessori di una laurea di cinque anni o superiore. Per ottenerlo i candidati devono superare un esame, con prove scritte e orali, molto selettivo che implica almeno un anno intenso di studio.
Dal 1993 è Ispettore generale onorario dell’Istruzione nazionale. Prima di essere nominato ministro degli Esteri (2017), ha guidato il dicastero della Difesa (2014) dopo essere stato Ministro aggiunto per gli affari marittimi, presso il ministro delle Infrastrutture, dell’edilizia abitativa, dei trasporti e dello spazio (1991-1992).
L’austriaco Alexander Schallenberg, 51 anni, nasce a Berna dove il padre è ambasciatore. Seguendo il papà nelle varie destinazioni di lavoro, il giovane Schallenberg finisce per frequentare scuole in India, Spagna e Francia. Dal 1989 al 1994 studia Giurisprudenza all’Università di Vienna e all’Università di Parigi II Panthéon-Assas.
Dopo la laurea continua gli studi al Collegio d’Europa fino al 1995. Nel 1997 entra nel ministero degli Esteri ricoprendo incarichi via via sempre più importanti.
Il 3 Giugno 2019 succede a Karin Kneissl come ministro degli Esteri, dicastero che mantiene anche nel secondo gabinetto di Kurz, giurando il 7 Gennaio 2020. Una vita, la sua, interamente spesa in ambasciate e uffici di alta rappresentanza diplomatica.
Naturalmente i colleghi di Di Maio, parlando fluentemente diverse lingue, sono facilitati nei rapporti umani aldilà dei protocolli e delle regole dei galatei istituzionali. Il divario che spesso il sistema Italia patisce rispetto ad altri Paesi dipende proprio dalla insufficiente preparazione dei suoi rappresentanti. La creatività italiana è proverbiale, ma l’improvvisazione e l’inesperienza, soprattutto a certi livelli, è solo deleteria.
Credit foto Erich Westendarp