Europa: la rivolta dei trattori a difesa dell’agricoltura

Le notizie rimbalzano dalla Francia, dalla Germania, dall’Italia, gli agricoltori si sono mobilitati contro la politica agricola dell’Unione Europea. In Francia l’assedio ha portato a bloccare le principali strade parigine, il Presidente francese Emanuel Macron ha mobilitato ben 15 mila agenti per bloccare le proteste, intanto gli agricoltori d’oltralpe si apprestano ad assediare anche la capitale.

Gli agricoltori belgi sono intenzionati ad intensificare la protesta con manifestazioni e pensando anche ad un blocco dei centri della grande distribuzione, in Germania gli agricoltori si apprestano a bloccare diversi porti tedeschi.

Stamane, mercoledì 31 Gennaio, alcuni giornali hanno diffuso la notizia che anche in Italia, nei pressi di Melegnano barriera sud di Milano, ben 250 trattori sono scesi in protesta contro la politica agricola della comunità europea.

L’Europa sta vivendo un momento di accesa rivolta a partire dal mondo agricolo, con proteste che interessano gran parte del territorio europeo.

L’eurodeputato lecchese Pietro Fiocchi è intervenuto con alcune riflessioni su questo tema affermando:  «Sicuramente, l’approccio iper-ambientalista della Commissione Europea è la causa scatenante: riduzioni obbligatorie dell’uso di pesticidi, fitofarmaci e concimi, divieto dell’uso di biocarburanti nei mezzi agricoli, diminuzione dei fondi della PAC a favore dell’ambiente, regolamenti eccessivamente complessi sui confezionamenti e sulle etichette, nessuna azione contro i danni da invasivi e nocivi (nutrie, piccioni, cormorani, cinghiali, volpi, etc.), lotta agli allevamenti intensivi e, allo stesso tempo, nessun aiuto ai piccoli allevatori, lasciati soli a gestire il problema del lupo».

Queste norme non aiutano il mondo agricolo rischiano di affossarlo perché l’ eccessiva regolamentazione e burocratizzazione porterà alla chiusura delle aziende agricole a favore delle importazioni da paesi che non hanno lontanamente gli stessi standard sociali e ambientali. Un esempio viene dal grano dal grano prodotto in Canada, senza limiti di uso di pesticidi, con tutte le emissioni di CO2 del viaggio di importazione, rispetto al grano Italiano prodotto a Kilometro zero con un uso ponderato dei prodotti chimici.

«La soluzione, dichiara Fiocchi, è una revisione totale del corpo legislativo Europeo del “Green Deal”, per un ritorno a un’agricoltura performante e rispettosa dell’ambiente, con un aumento della produttività e degli introiti, con il focus sulle nostre eccellenze eno-gastronomiche. Le aziende agricole italiane possono rinnovarsi attraverso l’utilizzo delle nuove tecnologie, utilizzando fondi Europei per l’implementazione delle tecniche di micro-irrigazione, per l’implementazione di centrali di produzione di energia elettrica da pannelli fotovoltaici, esistono facilitazioni per l’utilizzo delle nuove tecniche genomiche che consentiranno un minor consumo d’acqua e un taglio nell’uso dei fitofarmaci e pesticidi.»

A Bruxelles, giovedì 1° Febbraio, si svolgerà un vertice sul bilancio dell’UE a cui parteciperà il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni e dove la Commissione europea presenterà la proposta per la deroga alle norme Ue sull’obbligo di mantenere i terreni incolti previsto dalla Politica agricola comune (Pac).

Gli agricoltori e allevatori provenienti da tutta Italia insieme al presidente della Coldiretti Ettore Prandini saranno a Bruxelles per denunciare gli effetti delle politiche europee che mettono in pericolo la sopravvivenza delle campagne.

Il mondo agricolo torna alla ribalta sotto i riflettori in un mondo in cui l’economia globale risulta essere sempre più dipendente e interconnessa, dimenticando che l’agricoltura insegna valori importanti e rende possibile a tutti l’accesso al cibo ed è una delle attività che definiscono l’identità di un Paese. Spesso chi governa in Europa dimentica che l’agricoltura è una parte fondamentale dell’economia di un Paese.

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