Mense a km zero manca ancora una sensibilità diffusa

 “I Comuni e le scuole lombarde stanno pian piano prendendo coscienza di quella che è la direzione giusta, ma purtroppo su questi temi manca ancora una sensibilità diffusa. Negli ultimi anni gli sforzi sono stati tanti, in particolare Regione Lombardia è da tempo impegnata nella tutela dei prodotti agroalimentari di qualità, nella valorizzazione delle produzioni a chilometro zero e nello studio di soluzioni agricole innovative, ma serve un passo in avanti deciso da parte, soprattutto da parte delle scuole, per garantire ai nostri ragazzi un’alimentazione sana e basata sulle nostre tradizioni, che è possibile solo agganciando la ristorazione scolastica alla produzione del territorio”.

E’ questo il commento del consigliere regionale Giovanni Malanchini, responsabile del Dipartimento Agricoltura della Lega Lombarda, ai dati emersi da una relazione – condotta da ePolis Lombardia a partire da alcune indicazioni formulate dall’Osservatorio Regionale per la Promozione dell’uso dei prodotti locali nelle mense scolastiche e nella ristorazione collettiva – che è stata presentata ieri alla Commissione Agricoltura del Consiglio regionale lombardo.

L’indagine – che ha riguardato 305 scuole paritarie di 244 Comuni – ha infatti evidenziato che, nella preparazione dei menù, i Comuni e le mense scolastiche che si mostrano attente all’origine dei prodotti oscillano tra il 40% e il 73% a seconda della tipologia degli alimenti: prodotti biologici (73% dei Comuni contro il 48% delle scuole paritarie), prodotti a basso impatto ambientale (66% contro 53%), prodotti provenienti da coltivazioni locali (61% contro 40%) e prodotti IGP o DOP (60% contro 38%).

“Da sindaco di Spirano ho sempre lavorato per valorizzare i prodotti della filiera corta e del territorio, per far arrivare sulle tavole dei nostri bambini e ragazzi prodotti sani e sicuri, con la garanzia di provenienza delle materie prime, e così hanno fatto i sindaci di Covo e Fontanella – spiega Malanchini – Allo stesso modo, in Consiglio regionale ho promosso un emendamento al testo unico sull’agricoltura del 2008 per l’utilizzo nelle mense scolastiche di derrate di prodotti agricoli freschi e lavorati e semilavorati, seguendo la stagionalità  e favorendo la provenienza da produttori locali”.

“C’è insomma ancora tanto da fare ed è più che mai necessario continuare a promuovere la cultura del cibo sano e dell’alimentazione a km zero – conclude il consigliere regionale – La Lombardia è la prima regione agricola d’Italia e la Bergamasca in particolare vanta ricchezze uniche al mondo: abbiamo il dovere di preservarle e valorizzarle al meglio con il coinvolgimento di tutti i protagonisti della filiera agricola e agroalimentare, per tramandarle alle nostre generazioni”.

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