Un amico imprenditore, che da tempo s’è ritirato lasciando al nipote l’onere di proseguire nella conduzione dell’azienda, ci segnala i nomi di alcune imprese italiane che sono passate in mano a soggetti stranieri negli ultimi anni. Veniamo così a sapere che prestigiosi marchi vendono i loro prodotto in Italia, ma fanno utili per azionisti esteri: Parmalat, Alitalia, San Pellegrino, Loro Piana, Pomellato, Fendi, Stellantis, Galbani, Invernizzi, Locatelli per la Francia; Telecom, Fiorucci, Carapelli, Star, Riso Scotti per la Spagna; Buitoni per la Svizzera; Santarosa, Algida per l’Inghilterra; Rex, Zoppas, Zanussi,…
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Euro e globalizzazione hanno impoverito gli italiani
Il tenore di vita di milioni di italiani è diminuito sia con il passaggio dalla lira all’euro, sia con le politiche che hanno favorito la globalizzazione. Il risultato è che poche grandi multinazionali, in gran parte finanziarie, hanno accresciuto il loro potere fino ad avere la forza d’interferire sui governi di molte nazioni. Le multinazionali non sono entità eteree impalpabili, ma vitali soggetti animati da persone che, nonostante i tentativi di mimetizzarsi e occultarsi, sono ormai note al vasto pubblico. I loro nomi spiccano nell’elenco delle famiglie più ricche al…
LeggiIl cuore ci parla di Dio
Che cosa è il discerimento? Papa Francesco nel suo ultimo libro “Il cuore ci parla di Dio” spiega l’importanza del discernimento. L’opera realizzata grazie al contributo di Giacomo Costa entrato nella Compagnia di Gesù nel 1992 dal 2005 diventa membro della redazione di Aggiornamenti Sociali di cui sarà caporedattore ed in seguito Direttore. Questo volume si divide in due parti. La prima è una raccolta di 14 catechesi pronunciate nelle udienze generali del mercoledì dal 31 Agosto 2022 al 4 Gennaio 2023, rappresentano una guida al dicernimento e rappresentano la…
LeggiCreval: un ghiotto boccone per i Francesi
Nella conferenza stampa che l’amministratore delegato del Credito Valtellinese, Luigi Lovaglio, aveva tenuto a seguito della delibera del Consiglio di amministrazione che «dopo attenta valutazione del documento di offerta e della documentazione disponibile, ritiene che il corrispettivo pari a euro 10,500 per azione non sia congruo per gli azionisti», è emerso che l’offerta di Crédit Agricole Italia s.p.a. abbia, sì, elementi di fondatezza che potrebbero essere presi in considerazione, a patto, però, che il valore del titolo fosse riconosciuto più alto. Alcuni analisti, come riferisce Luca Davi de “il Sole…
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